Pubblichiamo e diffondiamo, con la sua autorizzazione, un equilibrato e piuttosto esaustivo intervento, pubblicato su Facebook da Stefano Tedioli, esperto arboricoltore con certificazione europea AEC, sulla questione del 5G e la fake news che gira sui social negli ultimi mesi, in base alla quale ci sarebbero abbattimenti in Italia effettuati per il solo scopo di realizzare e diffondere il 5G.
Sul video citato in apertura dell’intervento, anche la nostra associazione ha ricevuto continue sollecitazioni e richieste di spiegazioni, pertanto pensiamo di poter fare un servizio utile diffondendo un testo che condividiamo.
In questi ultimi giorni mi sono arrivati un sacco di messaggi via social e continuavo vedermi taggato su questo video (https://youtu.be/17pohG0Z0Q0).
Il video in questione girato da tal Mazzucco Massimo (https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Mazzucco) espleta una TEORIA COMPLOTTISTICA sulla quale con l’introduzione nel futuro del segnale 5G gli alberi vengano eliminati (o capitozzati) per favorire queste onde millimetriche.
Il video guardatelo tutto, ne vale realmente la pena. Poi tornate sulla terra e continuate a leggere.
(1.) Tal Mazzucco comincia a teorizzare sul fatto che molti alberi vengano tagliati per favorire il 5G. Chiede così agli ascoltatori di Border Nights (una web radio in cui si parla a detta di loro di “mistero, informazione alternativa e spiritualità”) di segnalargli se ci sono abbattimenti dalle loro parti. Viene ricoperto da segnalazioni e mail a tal proposito.
(2.) A questo punto prende due relazioni inglesi che indicano che edifici e vegetazione possono disturbare o impedire il segnale e che vegetazioni sotto i 3 metri sono da tenere in considerazione, mentre quelle sopra i 3 metri sono da tenere altamente in considerazione.
(3.) Da qui comincia una carrellata di articoli presi sul web di abbattimenti, capitozzature e quant’altro di viali o singoli alberi a prova che ci sia una relazione tra quanto detto sopra e questi lavori che sono a parer suo discutibili (per lui un viale non si può ammalare in una volta sola, perizie fatte a membro canino, ecc.).
(4.) Finisce con il classico monito verso i debunker.
FINE
Adesso facciamo un bel respiro e vediamo le cose per quel che sono.
(1.) Il sig. Mazzucco è un complottista e non ha nessun titolo a livello tecnico in materia di arboricoltura, agronomia, ingegneria, ecc. E’ un giornalista che oggi con il 5G, ieri con il falso allunaggio, l’altro ieri con i vaccini e ancor prima con l’11 settembre, sbarca il lunario con teorie complottistiche senza che abbia una tecnicità specifica su questi argomenti. Parlare fin da subito di complotti asserendo una serie di stupidaggini facili da digerire a chi (come lui) non hanno competenze montando ad arte un video in cui fa vedere una massiccia carrellata di lavori fatti da ogni angolo della nazione fa letteralmente (a chi non ha competenze) venire il mal di pancia, rabbia e confusione. Complimenti…. su questo c’è riuscito. Ma non ha minimamente sviscerato anche in minima parte tanti degli aspetti da lui segnalati. E vediamoli…
(2.) Le relazioni che cita sono delle sorte di “libretto di istruzioni” per chi dovrebbe nel futuro installare le antenne. Premettendo che ad ora non si sa dove e soprattutto quando verranno installate, questo documento indica agli operatori quali siano le possibili interferenze e in che categorie sono messe tali ostacoli (alta, molto alta, ecc..). Ma fine della questione… non è scritto che bisogna eliminare vegetazione, tirare giù alberi, o quant’altro. Indica solo quali sono i modi e i metodi di installazione. Inoltre… è un documento inglese, per pianificatori inglesi! Non è nemmeno un documento della Comunità Europea e nemmeno di carattere nazionale. Insomma… prende una relazione di un altro paese e lo trasforma “pour tout”. Ivi compresi noi italiani….
(3.) Da qui comincia una carrellata di minuti e minuti di articoli di abbattimenti, senza confutare (caso per caso) quali siano state le necessità, i motivi e le relazioni tecniche che hanno portato a tali abbattimenti. Insomma…. un potpourri di articoli asserendo che qualcosa sotto (in fondo) c’entra con il 5G! Però su due articoli che lui elenca, voglio dire la mia visto che li conosco. E personalmente parlerò solo ed esclusivamente di ciò che conosco e non di quello che NON conosco… a dispetto di LUI e di ALTRI.
Il primo riguardo il taglio di sette Pini (7!!!) in Via Maggiore a Ravenna: questi sono avvenuti a causa di lavori sulla sede stradale che hanno rovinato la stabilità dell’apparato radicale di ognuno di questi sette alberi e ne hanno compromesso la loro stabilità. Se ne sono abbattuti 7 per questioni di stabilità (con tanto di perizia di uno dei migliori agronomi / arboricoltori che abbiamo in Italia…). Sapete quanti alberi ci sono in Via Maggiore? Centinaia! Se questo è un indizio per il micidiale 5G allora stiamo freschi… ahhh… a proposito…. verranno ripiantati altri alberi in loco. Così, tanto per fare un dispetto alle antennine del 5G.
Il secondo riguarda un taglio indiscriminato da parte di un soggetto in località Monte Romano (sopra casa mia) che ha portato ad una contravvenzione molto salata (si parla di cifre a 4 zeri) e al reimpianto di questi alberi abbattuti. Premesso che forse dico io l’ultimo posto in cui andrò a mettere l’ultima antenna del 5G sarà Monte Romano (come diciamo noi in cu.o ai Lupi), magari prima comincio a ragion di logica del signor Mazzucco a farmi da Brisighella, poi Fognano e via di seguito. Magari prima ancora da tutta Faenza con particolare focus sulle zone frequentate, attività scolastiche, ospedali, ecc. E non una località a 700 m di altezza in cui ci sono 6 abitanti e priva di molti interessi sociali (anche se a parer mio rimane un luogo magnifico e di assoluto relax). Ahhh, e anche qui obbligo di reimpianto. E nuovamente lo si mette in quel posto alle future (?) antennine.
Per fare un regalo a Mazzucco gli dico anche che l’anno scorso a Faenza ci sono stati gli abbattimenti di Viale Vittorio Veneto (100 alberi) e altri 500 circa. Ma ahimè anche qui tutti regolarmente periziati e giustamente “rinnovati” per via delle problematiche alle radici o chi per altri a livello epigeo. Rinnovati per l’appunto…. perché su 570 piante abbattute ne sono state piantate 1000!!!!! Guarda un po’… invece che cavarle, ne mettono giù di più.
Non scrivo oltre in quanto ogni singolo caso non lo conosco e va da sé che bisogna conoscerlo fino in fondo e avere anche il focus di dove sono stati abbattuti, quali siano le dinamiche, le perizie e i modi nel post abbattimento. A questo lascio chi conosce ogni singolo caso e non a chi butta nel mucchio qualsiasi cosa passa…
Su una cosa sono certo. Abbiamo una popolazione di alberi che in buona parte è stata piantata dopo gli anni 50/60 (prima avevamo pochi e isolati casi di viali o parchi) e che ad ora è in piena maturità con tutte le problematiche legate alle sevizie di lavori che sono stati perpetrati nel tempo per mitigare sistemi tecnologici (sottoservizi e quant’altro) o dimensioni o quant’altro. E questi alberi vanno gestiti. E nella gestione ci passa anche l’abbattimento, che in ogni parte d’Italia (anche in questo momento) viene fatta… con la sua naturale piantagione che viene fatta a ruota.
(4.) E qui concludo… Tutto il resto è un modo per buttare fumo negli occhi a chi non ha strumenti per valutare con correttezza tali interventi e personalmente, al di là di voler prendere un consenso, avere like su pagine o canali che portano in taluni casi benefit di carattere economico, ed essere protagonisti in un mondo che relegava questi soggetti fino all’avvento dei social nei bassi fondi del “chi è questo qui?”, non vedo quale sia il PRO di mettere in testa alla gente un tarlo che non ha ragione di essere. Farsi delle domande OK. Avere un opinione diversa OK. Ma asserire che chi con dati inconfutabili smentisce (debunker) tali insinuazioni viene catalogato come una persona che ha interessi su questo argomento, a mio avviso è demenziale…
Su una cosa sola sono d’accordo… che ci sono molti scempi. Su questo sì. E su questo è giusto porsi delle domande. Visto che il verde è e deve essere relegato in prima posizione per combattere tutte quelle problematiche che stiamo vivendo con la nostra impronta antropica. Se su questo non ci piove, sul resto assolutamente ci vedo solo protagonismo e una insana disinformazione che troppo spesso è legata all’uso dei social. E forse, più che pensare che gli alberi devono essere eliminati per far spazio al 5G, sarebbe opportuno informarsi e non lasciarsi trasportare da video buttati in rete da un signore che non ha nessun titolo, merito o conoscenza sulle questioni prese in carico.
Stefano Tedioli, 30 luglio 2019