Nel caso affermativo che sembra emergere da quanto segnalato e divulgato negli ultimi tempi da varie zone situate in prevalenza al Sud del territorio nazionale, si può senz’altro sostenere che la manifestazione fitopatologica di cui oggi sono in molti a parlare, rappresentata da una rilevante infestazione dell’insetto Coleottero Curculionide, Rhynchophorus ferrugineus, più comunemente conosciuto come Punteruolo rosso delle Palme, si sarebbe potuta evitare o quantomeno contenere entro i limiti dell’accettabilità, soprattutto con una attività generale di controllo più incisiva, con interventi più decisi e tempestivi, fiancheggiati e sostenuti da una sollecita attività di prevenzione verso i luoghi e le piante non ancora aggrediti dalla patologia.
Tuttavia, il fatto è accaduto senza essere stato opportunamente preventivato ed immediatamente bloccato, pertanto occorre cercare rapidamente un rimedio sia pure già molto tardivo e soprattutto verificare con dati certi, sia la reale diffusione dell’insetto nelle varie zone e sulle singole piantagioni, sia la vera entità numerica delle piante oggetto delle gravi infestazioni, denunciando comunque ed immediatamente ogni caso anche solo sospetto ai locali Servizi Fitosanitari Regionali.
Purtroppo, il panico diffuso che il fatto solo apparentemente improvviso ha provocato (nonostante tutto quanto si sta cercando di verificare e di fare in proposito), servirebbe soltanto a peggiorare la situazione in assenza di una forte presa di coscienza del problema e di una ferrea volontà risolutiva.
Per questi motivi tutti gli Enti Sperimentali preposti alla ricerca, specialmente quelli localizzati nei territori colpiti ed a cui è riservata la massima competenza in materia, dialogando e collaborando tra loro, devono proseguire nel ricercare ogni condivisibile ed efficace soluzione, per bloccare quanto già accaduto ed evitarne una ulteriore quanto possibile diffusione, affiancando la propria attività a quella dei Servizi Fitosanitari competenti.
Tutto questo senza lasciare troppo spazio alla fantasia dei singoli operatori locali che con tentativi a volte anche molto strani e privi di ogni efficacia, sia pure a volte lodevoli nelle intenzioni, essendo spesso basati sul pressappochismo, sulla mancanza di linee guida e di conoscenze in materia, finiscono a volte per influire negativamente sugli esiti finali, provocando in diversi casi anche il peggioramento della situazione.
Pertanto, con la consapevolezza che ogni nemico da combattere, deve per prima cosa essere conosciuto nel suo modo di vivere, nelle sue molteplici caratteristiche, nella sua reale presenza e dislocazione, propongo a nome del Direttivo dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei pubblici giardini, oltre al continuo sollecito per la ricerca di cui sopra, la programmazione di una seria indagine conoscitiva sulla reale situazione dannosa, purtroppo già presente da diverso tempo.
A tal fine, i Delegati regionali dei territori con presenza di palme e già interessati dalle infestazioni o che ne potranno venire interessati in tempi certamente non più remoti o che si trovano in zone le cui aziende vivaistiche trattano materiale di riproduzione o fungono da luogo di transizione delle palme, si dovranno far carico di diffondere l’indagine ai tecnici delle Amministrazioni comunali presenti nel territorio di loro competenza, pregandoli di fornire rapidamente i dati richiesti mediante la compilazione e la restituzione del questionario che si allega, fondamentali elementi per capire da vicino quanto realmente sta succedendo e per cercare di frenare l’azione del pericoloso patogeno.
Modena, 10/05/2007
RESPONSABILE DELCOORDINAMENTO FITOSANITARIO
(Dr. Giorgio Badiali – Fitopatologo)